STATUA POLICROMA DELLA PIETA’

La statua presente a Mondolfo è tipica espressione di Vesperbild (letteralmente “immagine del Vespro”) cioè di quel tipo di scultura devozionale nata nel XIV secolo in Germania e che consiste nella Pietà, cioè nella Madonna con in grembo il corpo di Gesù morto. E’ del tutto ipotizzabile che un abile scultore tedesco, nel suo cammino sulla “via lauretana” che transitava – lungo l’Adriatico da nord a sud – per quel di Mondolfo, abbia fatto tappa nella città fortificata a balcone sul mare prima di giungere a Loreto. Qui, accolto al Convento di S.Agostino, può aver ripagato l’ospitalità dei frati scolpendo questa preziosa statua, sapientemente restaurata nei laboratori di Urbino sotto la direzione della Soprintendenza, ed oggi fra le più preziose di quelle esposte. La statua di Mondolfo, come accade in queste raffigurazioni, è caratterizzata da accenti intensamente espressivi e patetici, con la soluzione del gruppo in un contrasto tra il corpo sostanzialmente verticale di Maria e quello orizzontale di Gesù, generando un contrasto di linee che ben si adatta alla tensione psicologica della scena, specie in una chiesa – come quella monumentale di Mondolfo – che avrebbe ospitato la rappresentazione scenica del Monte Calvario.