La voce popolare racconta che al termine di una notte tempestosa sulla sommità della collina antistante l’attuale Santuario – caratterizzata dalle grotte usate come riparo e deposito dai contadini del luogo – avvenne l’invenzione della miracolosa effigie della Madonna; trasportata nella Collegiata di S. Giustina all’interno del castello, la Madonnina fece miracolosamente ritorno al suo luogo, presso le grotte, e – ripetendosi il miracolo – si decise di ivi edificare un santuario.
Interno del Santuario
Interno del Santuario
Aldilà della tradizione, leggiamo negli archivi che nell’anno 1679 certo Clemente Briganti, confratello della Confraternita della Misericordia di Mondolfo, pose per “mera divozione” in un podere detto “delle grotte” e di proprietà della confraternita una statuina della Madonna del Rosario. La cresciuta devozione popolare all’effigie, per l’intercessione della quale si venivano ad attribuire costantemente miracoli, portò nell’anno 1682 all’edificazione del Santuario, a spese dei fedeli e della confraternita. Meta incessante di pellegrinaggi, che già allora uscivano dal territorio di Mondolfo, e di devozione pure da parte dei marinai che mai passavano davanti alle coste mondolfesi senza elevare una preghiera di protezione alla Madonnina, l’interno del Santuario vide la realizzazione di un grande altare ligneo barocco. L’altare della Madonna delle Grotte, probabilmente coevo al santuario, è una macchina figurativa barocca che funziona come discorso persuasivo del tema iconografico che qui si è voluto rappresentare, ovvero la regalità di Maria, proclamata nel rosario Regina del cielo e della terra nella gloria degli Angeli e dei Santi. Il santuario, immerso in un’ampia pineta a due passi dal mare, presenta nell’architettura della facciata le cadenze proprie della sezione aurea, decorato con portali e finestre finemente lavorati in arenaria; sui gradini di accesso, alcune lastre di reimpiego provenienti dalla rocca martiniana di Mondolfo, che sorgeva non lungi dal luogo sacro. Meta di pellegrini ogni anno non solo dalla Valcesano e dalla Diocesi di Senigallia – alla quale appartiene – il Santuario solennizza la Madonna delle Grotte con speciali feste a cadenza decennale (i Festeggiamenti Decennali), con appuntamenti religiosi, sociali, culturali e folcloristici che richiamano a Mondolfo migliaia di oranti devoti e visitatori. Nel 1997 Papa Giovanni Paolo II volle personalmente incoronare il capo della Madonna delle Grotte in piazza S. Pietro a Roma, come ricorda l’epigrafe in chiesa.
San Giovanni Paolo II incorona la statua della Madonna delle Grotte, 1997
San Giovanni Paolo II incorona la statua della Madonna delle Grotte, 1997