L’Assedio di Mondolfo (1517-2017) – 3) Lorenzino pone d’assedio Mondolfo e viene ferito

Leggiamo nelle parole del grande storico Francesco Guicciardini nella sua Storia d’Italia del 1540 come iniziò l’assedio di Mondolfo: “…andò il dí medesimo il campo a Mondolfo distante due miglia, castello piú forte e migliore del Vicariato, situato in su una collina in luogo eminente, cinto da fossi e di muraglia da non disprezzare, alla quale il sito del luogo fa terrapieno, e dove erano a guardia dugento fanti spagnuoli. Piantoronsi la notte medesima l’artiglierie dalla parte di verso mezzodí, ma o per negligenza o per inconsiderazione di Renzo da Ceri, il quale ebbe questa cura, furono piantate in luogo scoperto e senza ripari; in modo che, innanzi che il sole fusse stato una ora sopra la terra, furono dall’artiglierie di dentro [cioè di dentro Mondolfo] ammazzati otto bombardieri e molti guastatori, e ferito Antonio Santa Croce capitano della artiglieria. Per il che commosso molto di animo Lorenzo [cioè Lorenzino], ancora che sconfortato da tutti i capitani, che quello che poteva commettere ad altri non volesse eseguire da se stesso con tanto pericolo, andò in persona a fare fare i ripari; dove essendosi affaticato insino a mezzodí, avendo proveduto opportunamente, si tirò indietro per andare a riposarsi sotto certi alberi, parendogli essere coperto dalla sommità del monte: ma nello andare, mancando l’altezza del colle, scoperse la rocca per fianco situata dalla parte di ponente, né prima l’ebbe scoperta che vidde dare fuoco a uno archibuso; il colpo del quale per schifare gittandosi in terra bocconi, innanzi che arrivasse a terra, il colpo, che altrimenti gli arebbe dato nel corpo, gli percosse nella sommità del capo, toccando l’osso e riuscendo lungo la cotenna verso la nuca”. Lorenzino riuscì a salvarsi, dopo essere stato operato al cranio.
(Immagine tratta da: Berluti A., La storia della sanità a Mondolfo e Marotta)