L’Assedio di Mondolfo (1517-2017) – 1) La Guerra d’Urbino

Parlare dell’Assedio di Mondolfo (1517-2017) vuol dire parlare di una delle pagine più gloriose e cruente della Guerra d’Urbino. Dimentico di aver sottoscritto lui stesso – essendo allora membro del Sacro Collegio – l’assoluzione del Duca Francesco Maria Della Rovere dall’accusa di aver assassinato il cardinale di Pavia, Papa Leone X con un monitorio invitava il Duca d’Urbino a discolparsi di persona recandosi a Roma. Francesco Maria, temendo la situazione, decise di non andarvi inviandovi al suo posto Elisabetta Gonzaga, a ricordare al papa come a suo tempo i Duchi d’Urbino avessero, unici in Italia, dato ospitalità ai Medici nei dolorosi momenti dell’esilio. Tutto risultava inutile, Francesco Maria veniva condannato in contumacia, solennemente scomunicato e privato dei suoi beni e delle sue prerogative. Raccolto un discreto esercito, al comando di Lorenzo (Lorenzino, come molti lo chiamavano anche per distinguerlo dal nonno cioè Lorenzo il Magnifico) le truppe marciavano contro il Duca. Francesco Maria si rifugiava dal suocero marchese Lorenzo, a Mantova, ed il 17 agosto 1516 Lorenzo veniva nominato nuovo Duca d’Urbino – di cui faceva parte Mondolfo – e dei territori annessi al Ducato, eccetto San Leo ed alcuni castelli ceduti ai fiorentini. È qui che si inserisce la “Guerra d’Urbino” condotta da Francesco Maria – senza sostanziale successo – per la riconquista dei suoi stati; e qui che accadde l’Assedio di Mondolfo