Piazza del Comune
Piazza del Comune
Palazzine dai bei fronti, tinti o a mattoni, dai portali lavorati, dalle grandi terrazze che si affacciano sulle mura, sono quei palazzi borghesi e quelle residenze aristocratiche – di una nobiltà di provincia – che testimoniano antiche ricchezze commerciali e agricole; facciate e cortili custodiscono così storie secolari raccontate dalle lapidi che talvolta si incontrano lungo le vie, o negli architravi delle finestre. Particolari sobri e austeri si affiancano a vezzi e leziosità, eppure si conserva straordinaria l’armonia del tutto. A collegare i vari elementi è il tono comune del cotto: basti pensare al seicentesco Oratorio di S. Giovanni Decollato, antica sede di confraternite, scrigno prezioso d’arte, interamente modellato in questo materiale. Le pennellate di colore, nelle cromie pastello, danno vivacità agli spazi – dove invero alcune volte non si sa se si sta passeggiando fra venerabili vestigia medievali o in una scenografia teatrale particolarmente curata – come quello della piazza del Castello, da sempre sede dei due poteri: religioso, con la Collegiata e Parrocchiale, e civile, con la turrita Residenza Municipale. Quest’ultima – ricostruita in stile medievaleggiante secondo alcune tendenze neogotiche degli anni Trenta del secolo scorso (nell’ottobre del 1930 Mondolfo subì un grave terremoto) – ha un fascino evocativo innegabile, grazie anche alla prospettiva della piazza antistante, unito all’utilizzo del materiale principe di questo Castello, il mattone. Cotto, rigorosamente lavorato a mano, che segna anche il luogo del divertimento tipico dei mondolfesi: lo “Sferisterio Antonio Agostinelli”. Qui si pratica il giuoco del pallone col bracciale, sport classico delle corti rinascimentali, amato anche da papi (Pio  IX giovinetto lo praticava pure a Mondolfo) cantato da poeti e diffuso sino agli albori del secolo scorso, insomma, il “gioco del pallone” per antonomasia, prima che fosse soppiantato dal calcio. Proprio dallo Sferisterio può prendere avvio il percorso e, superato il varco di Porta Santa Maria, muovendo lungo l’antica Via Grande – la Strata Magna – (oggi via XX Settembre), si raggiunge rapidamente il cuore del Castello.

Varco di Porta Nuova
Varco di Porta Nuova

Salendo lungo il percorso, l’incontro con alcuni vicoli alla destra e alla sinistra evidenzia la tecnica edificatoria dei caseggiati, orientati oculatamente verso sud e tutti allineati secondo le curve di livello del terreno. La piazza del Castello, già piazza del Comune e oggi dedicata a Mario Del Monaco, indimenticato tenore che proprio a Mondolfo ebbe a esordire, è il cuore dell’abitato antico. Da qui si dipanano un po’ tutte le vie: corso della Libertà, per dirigersi al varco di Porta Fano; via Garibaldi, per salire all’interno della prima cerchia muraria; via Torre, per raggiungere il Belvedere del Castello; piazza Don Minzoni, per costeggiare la prima cinta murata; via Genga, per scendere nei camminamenti di ronda verso Ponente; piazza Bartolini, per salire a porta Nuova e al Balcone sui Monti; Corte del Monastero, per l’imperdibile Giardino Martiniano, con la limonaia all’interno del bastione S. Anna.