Giuoco del Pallone col bracciale

Giuoco del Pallone col bracciale
Il gioco classico delle corti rinascimentali italiane, ecco il pallone col bracciale giocato a Mondolfo, patria di questa disciplina sportiva. In uno dei borghi più belli d’Italia il cuore del pallone col bracciale batte nello sferisterio, il campo da giuoco ubicato nei pressi del varco di Porta Santa Maria e all’ombra delle quattrocentesche mura martiniane del castello; letteralmente all’ombra: la scelta di questo versante delle mura a levante fu voluta anche per assicurare – durante le partite pomeridiane – l’ombra ai giocatori ed agli spettatori del gioco del pallone. Praticato in tutte le corti rinascimentali – ne parla Baldassarre Castiglione anche ne Il Cortegiano – pure a Mondolfo le più antiche memorie sui giochi con la palla risalgono proprio al ‘500. Gli Statuti del Comune di quel secolo, contengono numerose disposizioni su tali giuochi, quali quelle che ne limitano la pratica in occasione delle maggiori solennità religiose; anche due lettere di Ercole d’Este dirette da Ferrara al mondolfese Benedetto Giraldi nel 1522, hanno ad oggetto una la richiesta di dodici palloni, e l’altra il ringraziamento per il dono ricevuto. Il gioco ebbe poi una continua diffusione, e fra l’800 ed il primo ‘900, conobbe una sua stagione d’oro con tanti campioni mondolfesi, come Antonio Agostinelli detto “il bimbo” a cui è dedicato lo sferisterio comunale di Mondolfo.