Famiglie che per secoli dominarono l’economia e la vita politica cittadina furono, fra le altre, quelle dei Giraldi Della Rovere, dei Peruzzi, dei Beliardi così come dei Gallucci. Arricchitesi chi con l’arte della guerra, chi con la gestione dei grani, raggiunte posizioni di rilievo nella vita ecclesiastica, a testimoniare il loro ruolo, vollero erigere importanti palazzi gentilizi.Lapide Palazzo Gallucci Nella prima cerchia delle mura, lungo la Strada Grande (via Garibaldi) le due dimore, quella dei Conti Beliardi, attestati a Mondolfo già nel Cinquecento, con il loro nobile palazzo nella parte più antica dell’abitato, e quella dei Gallucci, sul fronte della cui dimora vollero collocare nel 1669 pure un cartiglio in segno di riconoscenza e fedeltà a Papa Clemente IX; probabilmente lungo questa via sorgeva pure il Palazzo degli Offonidi prima, e dei Malatesti dalla fine del Trecento. Di nota, nella seconda cerchia, il Palazzo dei Giraldi Della Rovere, lungo via F.lli Rosselli. Giunti a Mondolfo nel Quattrocento a seguito dei Malatesti, Alessandro Giraldi prese in moglie una donna appartenente ad una facoltosa famiglia locale e, dalla terza generazione – cioè con Giraldo e poi con i suoi tre figli valenti uomini d’arme – intrecciarono solidi rapporti dapprima con il nuovo signore di Mondolfo Giovanni Della Rovere e quindi con suo figlio Francesco Maria. Divenuto Duca d’Urbino, concesse quest’ultimo ai Giraldi di aggiungere al proprio cognome quello di Della Rovere, in segno di fedeltà. A Filippo Giraldi, nipote di Giraldo, si deve l’edificazione del palazzo, databile a dopo il 1542, come attestato dalle architravi delle finestre del piano nobile che recano la scritta FILIPPVS GIRALDI. Lungo corso della Libertà, invece, troviamo la dimora dei Peruzzi. Palazzo sostanzialmente coevo a quello dei Giraldi, come evidenzia anche la similitudine nell’architettura, sugli architravi leggiamo il nome di Ludovico Peruzzi, ammesso già nel 1551 al consiglio della comunità. Il casato divenne illustre dando due vescovi, Mons. Angelo Peruzzi, titolare della diocesi di Sarsina dal 1581 al 1600 e soprattutto Mons. Marsilio Peruzzi, Arcivescovo di Chieti dal 1618 e nunzio in Spagna.Arco rampante sulla seconda cinta murariaFinestra del Palazzo Giraldi Della Rovere